mercoledì 3 dicembre 2008

Il patto del silenzio e il III Congresso Mondiale



Un camionista dice ad un altro che ha fatto sesso con una ragazza di 13 anni che si prostituiva. Lei lo ha abbordato, lui non aveva intenzione, ma lei lo ha sfidato a dimostrare che era uomo. Nemmeno gli passo per la testa che lui ha una figlia di 14 anni.

La settimana scorsa una bambina di 6 anni è stata uccisa da un amico di famiglia che voleva violentarla. Il colpevole è stato arrestato.

Casi che per la legislazione brasiliana sono considerati crimini. Le violenze sono molto diffuse, molto spesso taciute, nascoste e anche quando si vorrebbe denunciare ci sono ostacoli sociali e giuridici. Esiste un patto del silenzio, una vergogna nel denunciare questo tipo di crimini. Esiste un mondo sommerso che fattura sulla vita di bambini e adolescenti.

Quasi sempre la violenza ai minori specialmente di sesso femminile è compiuta da uomini. C'è un legame stretto tra mascolinità, sessualità, violenza. La problematica dello sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti è molto ampia. Parte dalla famiglia, la si incontra per le strade, si alimenta con il turismo e naviga in internet.



A Rio de Janeiro in questi giorni si parla di questo grave problema.

Circa 3.000 persone di oltre 125 paesi partecipano del III Congresso Mondiale contro lo Sfruttamento Sessuale Commerciale di bambini e adolescenti. Il clima è quello ufficiale delle delegazioni dei vari governi, soldati e polizia in grande stile per proteggere ministri e segretari, ma è anche quello gioioso dei 300 ragazzi, adolescenti e giovani protagonisti di questo evento con le loro testimonianze e idee. Scambiare esperienze della lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini, migliorare gli strumenti legislativi e non, analizzare i progressi e rinforzare gli impegni. L'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia stima che 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sotto i 18 anni hanno avuto rapporti sessuali forzati o subito altre forme di violenza sessuale e sfruttamento (dati 2006).

Sappiamo che lo sfruttamento sessuale lascia nei bambini cicatrici psicologiche e, a volte, anche fisiche e che riduce la speranza di condurre una vita dignitosa, spesso porta a riprodurre la violenza subita. Le statistiche dimostrano che nessun paese o regione è immune e non ci sono spettatori innocenti.

Il Congresso analizza le differenti forme di sfruttamento sessuale dei bambini, incluso lo sfruttamento sessuale in famiglia, i matrimoni precoci, lo sfruttamento sessuale dei bambini che svolgono lavori domestici, l'industria commerciale del sesso, così come il fenomeno della pornografia infantile e lo sfruttamento sessuale via internet.

Sette anni dopo l'ultimo Congresso mondiale, tenutosi a Yokohama (Giappone) nel 2001, che si era concentrato esclusivamente sullo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali, in Brasile si discute di nuove strategie per combattere anche forme di sfruttamento sessuale a fini non commerciali.



La situazione nel mondo non è omogenea. Per affrontare questo problema ci vuole una legislazione adatta, dei buoni programmi educativi e di sensibilizzazzione, delle strutture adatte, i fondi necessari e una buon controllo dell'uso delle risorse. Possiamo immaginare che molti paesi nel mondo sono carenti di qualcuno di questi aspetti. Inoltre bisogna lavorare e creare collaborazione tra gli stati perchè sia il turismo sia internet hanno portato il fenomeno connesso a livello mondiale.

Dalle statistiche disponibili emerge che, nei paesi occidentali sviluppati, circa un bambino o un giovane su dieci è vittima di una forma di maltrattamento a sfondo sessuale. Gli abusi sessuali sui bambini possono presentarsi sotto diverse forme: incesto, pornografia, prostituzione, tratta di esseri umani o molestie sessuali. Tutte hanno gravi ripercussioni sulla salute fisica e mentale del bambino.



Per quanto riguarda l'Italia nel luglio 2007, il Consiglio d'Europa ha adottato la Convenzione sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale e l'abuso sessuale. Questo è il primo strumento che qualifica gli abusi sessuali nei confronti dei bambini come violazione penale, compresi quelli che hanno luogo a casa o nel contesto familiare. La convenzione mira a colmare una lacuna esistente nella legislazione europea e ad armonizzare il quadro giuridico per combattere questo problema. Un programma dal titolo "Costruire un'Europa per e con i bambini" completa questo approccio giuridico e ha come obiettivo la promozione dei diritti dei bambini e la loro protezione contro ogni forma di violenza.



Qui a Rio è presente anche la delegazione italiana con a capo il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. Di abusi nei confronti dei minori si sta discutendo anche in Italia, dove si è registrato un aumento del 30% dei casi di abusi sessuali sui bambini, rispetto agli anni precedenti. Nel 2007 sono 3.000 i minori scomparsi. Si è mantenuta drammaticamente bassa l'età media delle vittime di abuso, che va da zero a cinque anni. Le Regioni più colpite sono la Lombardia, il Veneto, il Lazio e la Campania: è il quadro allarmante fatto dall'assessore alle politiche sociali, Anna Coppotelli, che sottolinea: "Abusi e pedopornografia sono un'epidemia silenziosa che deve essere combattuta con ogni mezzo possibile". Nel 2007 delle cira 3.000 pratiche aperte legate a minori scomparsi, il 20% dei quali non viene più ritrovato e si sospetta per immissione nel circuito delle reti pedopornografiche. Ancora: solo nel primo semestre del 2006 i siti, collettivi o individuali, pro-pedofilia hanno avuto un incremento del 300% e la criminalità legata alla pedofilia in internet, produce un introito giornaliero di circa 90mila euro per sito.



In molti paesi l'abuso è socialmente accetto o persino legale e l'Italia, purtroppo, persiste ad essere uno dei paesi esportatori di turisti sessuali. Oltre alle mete consolidate, come Romania e Thailandia, nuovi "territori di caccia" sono stati aggiunti: l'Ungheria, che nel 2006 ha visto triplicati i reati di abusi a danno di minori, e il Kenya, dove esistono circa 15 mila bimbi di strada vittima di violenza". Inoltre, nell'Europa orientale 1 milione e 500mila bambini vivono fuori dalla famiglia, 900mila dei quali sono rinchiusi in istituti, spesso in condizioni ai limiti della sopravvivenza. Gli abusi e pedopornografia sono un'epidemia silenziosa che avanza perchè si tollera e si nasconde.

La violenza viene fatta sopattutto dagli uomini, dai maschi, e in quanto maschio mi sento molto colpito e triste mentre sto scrivendo questo articolo. La mascolinità che abbiamo appreso nei secoli e cioè il non fuggire al litigio, il picchiare come segno di virilità, il dominio sulle donne, il farci obbedire, il non cedere mai, la violenza più o meno sottile che nasce dal potere, la si trova a tutte le latitudini del mondo. Questa è una radice culturale importante per capire l'abuso sessuale, che non si sradica solo con leggi ma mettendo in campo una educazione diversa. In Brasile da due anni la relazione sessuale con minorenne è crimine, ma questo non ha diminuito di molto la realtà specie nelle zone del nord del Brasile.

Non possiamo dimenticare che siamo tutti sessuati e chiamati a gestire con responsabilità la nostra sessualità. Le persone che commettono violenza con i minori spesso hanno gravi malattie psicologiche, ma per la maggioranza sono frutto di relazioni di dominazione e di potere dove il repertorio maschile di dimostrare la propria virilità assume varie forme di violenza. Un passo importante è rivedere lo stile della propria mascolinità e i modelli che la riproducono.

Mauro Furlan

Nessun commento: